Ronco92 |
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| Metto questa versione di Fedro...qual'ora vi fossero errori si accettano correzioni Qui natus est infelix, non uitam modo tristem decurrit, uerum post obitum quoque persequitur illum dura fati miseria. Galli Cybebes circum in questus ducere asinum solebant, baiulantem sarcinas. Is cum labore et plagis esset mortuus, detracta pelle sibi fecerunt tympana. Rogati mox a quodam, delicio suo quidnam fecissent, hoc locuti sunt modo: putabat se post mortem securum fore: ecce aliae plagae congeruntur mortuo. TRADUZIONE Colui che nacque sventurato, non solo trascorre la vita triste, ma persino dopo la morte la crudele infelicità del destino perseguita lui. I sacerdoti di Cibele solevano condurre attorno per le questue un asino che portava i loro bagagli. Essendo esso morto per la fatica e per le battiture, la pelle essendogli stata cavata, ne fecero dei tamburi. Essenso stati interogati da un tale, su che cosa mai avessero fatto del loro caro animale, parlarono in questo modo: credevamo che dopo la morte sarebbe stato tranquillo: ecco che altre percosse gli piombano adosso da morto.
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